In analogia con molti altri prodotti agro-alimentari anche l’olio, o meglio, in particolare l’olio Extra Vergine di Oliva, può avere ulteriori certificazioni finalizzate ad offrire al consumatore un livello superiore di garanzia per due aspetti:
- la tecnica di coltivazione, che viene distinta se fatta con agricoltura Biologica anzichè convenzionale
- la provenienza geografica con la certificazione di Indicazione Geografica Protetta (IGP) o con quella ancora più specifica della Denominazione di Origine Protetta (DOP).
La certificazione Biologica non è di per se una garanzia di qualità superiore, ma è finalizzata ad assicurare un rispetto dell’ambiente e, direttamente ed indirettamente, della salute dell’uomo. Quelle sull’origine di provenienza del prodotto garantiscono invece la qualità, anche se con gradazioni diverse tra IGP e DOP. Infatti:
- L’Indicazione Geografica Protetta : attesta che la materia prima o una fase della produzione è aderente alle specificità di quel prodotto in quella specifica zona geografica.
- La Denominazione di Origine Protetta, DOP, che rappresenta la massima garanzia circa l’origine geografica e la tipicità di lavorazione del prodotto, certifica che sia la materia prima che tutte le fasi della lavorazione fino al confenzionamento avvengono nella zona gegografica specifica rispettando i criteri stabiliti da un disciplinare DOP. Nello specifico tutto il territorio della Regione Umbria è classificato DOP per gli oli e suddiviso in cinque distinti sottozone.
Sia la certificazione BIO che quelle IGP e DOP sono soggette a delle normative molto stringenti verificate con puntualità e frequenza dagli organismi di controllo che su base annua rilasciano o meno le autorizzazioni alle aziende che rispettano le procedure.